Una calda estate
Giugno
Giugno è iniziato un po’ in salita. Uscivo da una primavera un po’ dubbiosa (ve ne avevo parlato qui) avevo voglia di una boccata di freschezza e novità ma mai me ne sarei aspettate così tante. Giugno è stato il mese delle prime volte: la prima Cena in Terrazza andato meglio del previsto, la prima volta in una cucina professionale alle prese con delle comande e un servizio vero proprio da gestire da sola durante i brunch al LESS bar, la prima volta che sono stata “riconosciuta” per strada e mi è stato chiesto di fare un selfie (sì, è successo davvero, Silvio ne è testimone e io sono diventata di tutti i colori di questa terra in un mix di imbarazzo e felicità).
Giugno è stato il mese in cui ho preso coraggio, ho spento il computer e sono uscita affrontando le mie passioni e ciò che fino a quel momento ero stata solo online, anche nella realtà. E’ stato bello, inebriante.
Una frase che avevo ripetuto spesso fino a poco tempo prima a tutte le persone che mi chiedevano del blog, di come andasse, eccetera era “io non esisto”, ma non nel senso che non credessi in ciò che stessi facendo o che mi fossi costruita un personaggio, tutt’altro. Nella frase “io non esisto” era racchiusa tutta la consapevolezza della mia virtualità, la mia esistenza in una sorta di “nonluogo”, la totale assenza di materia. Ecco, durante questo mese ho iniziato ad esistere davvero.
Luglio
Luglio è stata adrenalina pura. E’ iniziato con una nuova Cena in Terrazza, quasi a volermi ricordare che ciò che era accaduto il mese precedente non era stato un caso. E’ stato un mese fugace. Le ore, i giorni, le settimane si sono rincorse quasi stessero facendo una gara. Siamo quasi arrivati alla fine e io non me ne sono accorta. E’ stato un mese di rincontri. Ho rivisto persone che non vedevo da tempo, conosciute in momenti diversi ma in contesti simili e poi “perse” per scelte analoghe. Due anime geograficamente lontane ma dalle storie a tratti molto simili.
Ho incontrato persone nuove e ho iniziato a seminare per i mesi che verranno. Questi primi mesi del 2017 sono stati strani. Se dovessi fare un bilancio non saprei definirli, sono stati come delle montagne russe emotive e inizio un po’ a sentire il bisogno di una pausa, di qualche giorno per fermarmi, analizzare il passato, godermi il presente e progettare il futuro.
Insomma, inizio a sentire il bisogno di una vacanza, ma luglio non è ancora finito e prima di staccare mi attende un altro evento (lo Yoga&Brunch qui tutte le info) e qualche altro tassellino da incastrare nel quadro di questa estate che sembra essere calda come mai prima d’ora.
Agosto
E finalmente arriverà Agosto. Quest’anno le vacanze saranno una sorta di “ritorno alle origini“: io, Silvio, un furgone e qualche migliaia di chilometri di strada davanti a noi. Scenderò fino in Calabria per un matrimonio speciale, per poi risalire e andare verso l’oceano delle coste spagnole. Poche mete stabilite e un viaggio tutto da decidere giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro.
Sento il bisogno di gonfiare i polmoni dell’aria che si respira solo quando si ha di fronte l’oceano. Un’aria che ha viaggiato per chilometri sopra a una distesa sconfinata di acqua. Ho bisogno di riempire i miei occhi di orizzonti sconfinati e deserti. I miei piedi hanno sete di sabbia, di terra, di acqua.
Ho voglia di leggere, di trasformare in immagini le parole, le descrizioni, i racconti che leggerò. E poi voglio fotografare. Mi sono resa conto di non riuscire a fotografare i grandi spazi, quasi come se avessi paura ad immortalare la complessità e la ricchezza che i paesaggi nascondono dentro di se. Sono talmente abituata a fotografare spazi molto piccoli, oggetti immobili su cui ho il pieno controllo, che nel momento in cui mi trovo di fronte all’immensità della realtà mi sento sopraffatta dall’incapacità di controllo che ho su di essa. Durante questa vacanza voglio riuscire a farmi trasportare da questa immensità.
E’ stata un‘estate calda, sotto tanti punti di vista. Siamo solo a metà e io non vedo l’ora di vedere quello che succederà ancora…