23/04/2021
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Mini guida al rabarbaro
Per togliervi qualche curiosità in merito a questo vegetale
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Il rabarbaro, questo sconosciuto. In tanti se loro ricordano come un gusto delle classiche caramelline che ci dava la nonna quando eravamo piccoli, altri come meraviglioso ricordo di qualche dolce mangiato durante un viaggio in un paese del Nord Europa, altri ancora non l’hanno mai assaggiato e si chiedono: ma che sapore avrà il rabarbaro?
Essendo una delle piante che ho nell’orto e vista la curiosità che suscita ogni volta che ne parlo o ve lo mostro, ho pensato di scrivere un piccolo approfondimento, chissà che non vi venga la voglia di provarlo o piantare la pianta in giardino o in un vaso del vostro balcone/terrazzo. In fondo troverete anche qualche ricetta da poter sperimentare a base di rabarbaro.
Purtroppo so che non è così facile da trovare qui in Italia, vi segnalo però che online potete trovarlo da Res Naturae o Cortilia.
Come si coltiva il rabarbaro
La pianta del rabarbaro è una pianta erbacea perenne originaria della Cina e molto diffusa soprattutto nei paesi del Nord Europa. E’ molto resistente e facilmente coltivabile sia in vaso che in terra. Richiede poche cure ed è molto ornamentale grazie ai gambi rossi e le sue grosse foglie verdi.
Ama le posizioni a tutto sole purché nei mesi più caldi riceva sufficiente acqua. Se decidete di provare a tenerla in vaso, usatene uno bello capiente perchè ha bisogno di spazio. Durante l’inverno perde completamente tutti i rami e sembra morta ma a primavera la vedrete ricomparire dal terreno pronta per una nuova stagione di frutti.
Il colore dei gambi varia dal rosso al verde ma la colorazione non è indice di maturazione dello stelo, semplicemente più i rami sono rossi e più strano dolci. Si raccoglie tagliando lo stelo direttamente alla base, non c’è un momento in particolare per tagliarlo ma è preferibile aspettare che il gambo sia al massimo della sua grandezza così che sia bello succoso e saporito.
Come si utilizza il rabarbaro
Una volta raccolto si consumano solo i gambi, le foglie infatti contengono una grossa quantità di una sostanza (acido ossalico) che potrebbe risultare tossico e creare problemi, quindi meglio limitarsi a consumare solo il gambo che si pulisce come se fosse una costa di sedano, eliminato quindi i filamenti più duri.
Ma che sapore ha il rabarbaro e come si cucina? Il sapore è molto simile a quello della mela verde, ha un sapore acidulo con delle note dolci e aromatiche. Viene spesso usato nei dolci abbinato ad altra frutta (una fra tutte le fragole) per preparare crostate, crumble, torte soffici o confetture ma le sue note acidule si sposano bene anche con preparazioni salate come i chutney da abbinare a diversi piatti.
Avendo i gambi molto succosi, si può spremere usando un’estrattore e aggiungere ai succhi per una nota in più.
Qui di seguito ho pensato di mettervi una selezione di alcune ricette da provare partendo da una delle mie: il pie fragole e rabarbaro che trovate qui.