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Lisbona

13/03/2019
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Lisbona

I miei tre giorni passati in questa città meravigliosa
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Se state cercando una città dove fare una piccola fuga di un weekend, un luogo dove potervi rigenerare riempiendovi di sole, colori e sapori autentici. Se avete voglia di perdervi tra le piccole vie diroccate dell’Alfama inseguendo una musica lontana, inebriandovi del profumo di pulito dei panni stesi, tra piccoli negozi di ceramiche, pasticcerie e alberi di ficus e bouganville, allora Lisbona fa al caso vostro.

Per me non era la prima volta, avevo già visitato la città 11 anni fa e mi ricordo che già allora me ne ero perdutamente innamorata. E’ tra le capitali più antiche di Europa e tra le più caratteristiche: le grandi piazze del centro, alcune direttamente affacciate sul fiume, lasciano spazio a piccole vie diroccate. Scalinate e ascensori in stile liberty, street art e case ricoperte dai tipici azulejos portoghesi per mantenerle più fresche durante i mesi estivi.

Questa volta ho ritrovato una città ancora più splendente, dove si percepisce una gran voglia di futuro e di crescita e dove ho amato perdermi ancora una volta tra le sue strade.

FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona
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FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_mouraria
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Avendo già visitato buona parte dei luoghi più famosi della città, questa volta ci siamo dedicati a cercare di viverla invece di osservarla da semplici spettatori. Abbiamo affittato un Airbnb nel cuore dell’Alfama, il quartiere più antico della città, uno dei pochi a non essere stato distrutto completamente dal terremoto del 1755 che distrusse buona parte di Lisbona. Questo quartiere è caratterizzato da piccole cassettine bianche che spesso creano dei passaggi molto stretti e inerpicati per la collina. Qui è dove passa anche il famoso tram numero 28 che vedrete passare spesso straripante di turisti curiosi di visitare questa zona.

Questo quartiere è ricco di fascino, meno affollato del Bairro Alto e pieno di piccole piazzette nascoste da dove si può ammirare una vista meravigliosa della città. Se vi capita di passare di sera provate a farvi guidare dalla musica del fado che proviene dai ristoranti e dalle piccole taverne a conduzione familiare dove mangiare dell’ottima cucina casalinga portoghese sulle melanconiche note di questa musica tipica.

Se volete provare quest’esperienza vi consiglio di andare da A Baiuca, arrivate tra le 19.30 e le 20.00 perchè poi inizia il fado e non va disturbato.

FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_alfama
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Un’altra zona non molto centrale ma che merita di essere scoperta è quella vicino al monastero di Belém, la tappa immancabile è da Pasteis de Belém, ovvero la pasticceria dove sono nati i famosi pasteis de nata, delle piccole crostatine con una base simile a quella delle sfogliatelle e ripieni di crema pasticcera cotta aromatizzata al limone e cannella. Le troverete in qualunque ristorante o pasticceria della città ma qui, trovate le più buone. Potete anche prendere delle confezioni da portare a casa, il miglior rimedio per la nostalgia da rientro è fare colazione assaporando una di loro (parola di chi l’ha fatto, ovvero, io).

Noi una volta fatta colazione alla celebre pasticceria con galao (caffè latte) e pasteis abbiamo risalito il fiume a piedi verso la città. Trovate una meravigliosa passeggiata da cui potrete ammirare il ponte 25 de Abril, costeggiare il MAAT (il museo di arte contemporanea) e la vecchia centrale elettrica della città (Central Tejo) mentre osservate dalla parte opposta del fiume la statua del Cristo Rei.

Da qui noi ci siamo spostati alla LX Factory, proprio appena accanto al ponte. Questa era una vecchia fabbrica di fine ottocento, inizialmente produceva abbigliamento, poi alimentari e in fine venne trasformata in una stamperia. Recentemente è stata riconvertita in uno spazio multifunzionale: ci sono ristoranti, negozi, uffici, studi di architettura e di design, spazi per il coworking e durante la domenica viene organizzato un mercatino nel cortile esterno. Vi consiglio di andare e passare un po’ di tempo in questo luogo per ammirare la street art con cui sono state decorate le vecchie mura della fabbrica ed entrare all’interno della palazzina principale per poter sbirciare dai vetri gli spazi di lavoro che si susseguono corridoio dopo corridoio fino a salire al ristorante e bar Rio Maravilha proprio all’ultimo piano del palazzo (ci arrivate salendo per la scala disposta più a sud).

FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_belem
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FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona
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FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_maat
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FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_lx factory
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Se avete voglia di mare allora vi consiglio di andare sulla Costa da Caparica, a circa 45 minuti di viaggio con i mezzi pubblici (ci sono pullman che partono sia dal centro di Lisbona sia da Cacilhas). Il paesino in se non è nulla di che, ma la spiaggia merita: una distesa lunga parecchi chilometri con baretti sulla spiaggia, noleggio e scuole di surf e piccole e colorate cassettine, un tempo dei pescatori e oggi in parte abbandonate e in parte convertite a bar. Potrete fare una passeggiata, prendere il sole o provare a fare surf.

FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_costa da caparica
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Se invece desiderate allontanarvi dalle vie affollate e rumorose del centro, una zona da scoprire è Mouraria, potete salire prendendo la scala mobile in Rua da Mouraria, arriverete in un quartiere tranquillo, pieno di piccoli cafè e negozietti artigianali, qui sono andata a fare shopping e ho acquistato una stampa (da O!Galeria, negozio che vende stampe e serigrafie di giovani artisti portoghesi) e dei ritagli di azulejos da usare come sotto bicchieri (da Cortico&Netos ). Potrete passeggiare tra le vie silenziose, ammirare gli scorci sulla città e incappare in piccole botteghe davvero sorprendenti.

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FGiovannini_The Bluebird Kitchen_Lisbona_mouraria_cortico e netos
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Questa è stata la mia parentesi portoghese alla riscoperta di una città che già conoscevo e che ero curiosa di vedere come fosse cambiata. Temevo fosse stata colpita anche lei dalla tendenza all’omologazione che spesso mi capita di vedere nei negozi, i bar e i ristoranti. Per fortuna non è stato così, sono riuscita a respirare più forte che mai la tipica atmosfera portoghese che mi aveva fatto innamorare di questa nazione tanti anni fa. L’ho trovata bella, viva e piena di energia.

Sono stati tre giorni stupendi e non vedo l’ora di poter tornare.

Questa è la mappa che ho creato con Google Maps dove ho inserito un po’ di indiriyyi interessanti che ho trovato e che vi potrebbero essere utili.

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