Life Update: il fallimento non esiste
19/04/2018
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Il fallimento non esiste
Riflessioni di un giovedì pomeriggio di sole
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Oggi c’è il sole e la primavera sembra essere finalmente arrivata. Qualche ora fa ero in macchina, stavo guidando per tornare a casa facendo il solito tragitto che percorro ogni giorno: le stesse curve, gli stessi stop, gli stessi semafori.
Quei trenta minuti in cui guido verso casa sono da sempre tra i minuti più creativi della mia giornata. L’80 percento delle idee che ho per il blog, le penso esattamente mentre percorro quei chilometri. La strada è sempre uguale e ciò mi permette di inserire “il pilota automatico” e poter iniziare a far volare la mia immaginazione.
Oggi, mentre percorrevo quelle curve, con i finestrini abbassati e con l’aria che mi spettinava i capelli, mi sono ricordata di un post che avevo scritto esattamente un anno fa. Il post completo lo trovate qui , qui di seguito vi metto la parte che lo riesce a riassumere meglio:
“Situazione blog: è un periodo di amore e odio. Ci sono giorni in cui sono felice matta di avere questo mio spazio dove potermi esprimere e trasportarvi virtualmente nel mio mondo. Altri invece in cui mi chiedo se ne valga davvero la pena, fino a che punto sia giusto inseguire qualcosa che forse non mi porterà da nessuna parte. Quando bisogna arrivare a quel punto in cui dire basta, in cui il perseguimento di qualcosa diventa pura ostinazione e vana illusione? Vale davvero la pena investire tutte queste energie in qualcosa di così nebuloso, trascurando spesso quello che mi circonda? Mi sembra che tutti attorno a me vadano avanti, e io rimanga ferma.”
Esattamente 365 giorni fa ero ad un passo dal chiudere il blog: niente più ricette, niente più fotografie, niente più video.
Sarei tornata ad essere invisibile.
Terrazza di Corso Como 10 – Milano
Questo pomeriggio ho aperto Instagram e mi sono immediatamente soffermata sulla didascalia della prima foto che mi è comparsa. Parlava del fallimento, di come ci fa sentire il non riuscire a raggiungere i propri obiettivi nel modo in cui l’avevamo disegnato e di come sia frustrante il dover constatare i successi degli altri mentre noi ci sentiamo in parte fermi. Mi sono rivista in ogni singola parola e ho pensato a come mi sentivo un anno fa.
Fragile, scoraggiata, sconfitta.
Ma che cos’è davvero il fallimento? Questa chimera che tutti temono, che spesso è in grado di paralizzarci al punto da bloccarci, dal limitare la nostra vita, dal tenerci fermi. Il dizionario parla chiaro, fallire significa commettere un errore. Ma è davvero così facile capire che cosa sia davvero un errore? A parte sui grandi temi morali e giuridici, per tutto il resto, chi decide che cosa lo sia e che cosa no? Io credo che in fondo, il fallimento non esista.
Il fatto che le cose non seguano il percorso che noi avevamo pensato che sarebbe stato giusto, non significa che sia per forza un male.
Noi ci diamo degli obiettivi e costruiamo nella nostra testa un percorso ideale da seguire per ottenerli sulla base delle esperienze che altre persone, prima di noi, hanno seguito. Ma chi ci dice che anche noi dovremo affrontare lo stesso percorso per ottenere lo stesso risultato, e soprattutto, siamo davvero sicuri che il nostro obiettivo sia davvero giusto per noi?
Ognuno è diverso, ognuno ha un modo differente di percepire le cose, di viverle e di reagire e non dobbiamo commettere l’errore di interpretare queste differenze come degli errori, come delle deviazioni sul nostro percorso che ci possano fare del male.
Un anno fa mi sentivo una fallita perchè desideravo con tutta me stessa ottenere un risultato che stentava ad arrivare e non riuscivo a capirne il motivo. Mi sentivo una fallita perchè il percorso che stavo facendo non era uguale a quello che pensavo avrei dovuto seguire per ottenere il mio obiettivo. Mi sentivo una fallita perchè mi sentivo pronta per qualcosa per cui in realtà, col senno di poi, non sarei stata pronta a gestire e capire.
Oggi, dopo 365 giorni mi rendo conto che non ero una fallita, ero semplicemente confusa e un po’ disorientata. Oggi, dopo 365 giorni da quel post mi rendo conto che nell’esatto momento in cui ho smesso di seguire il percorso che pensavo avrei dovuto seguire semplicemente perchè era quello che anche altri avevano seguito prima di me, ho finalmente iniziato a raccogliere i risultati che tanto avevo bisogno di raccogliere 365 giorni fa sentendomi dannatamente libera.
Oggi, ho capito che il fallimento non esiste, il fallimento è semplicemente un altro modo che abbiamo per vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma quello stesso bicchiere, visto con occhi diversi, può anche essere mezzo pieno.
Sono felice di non aver mollato 365 giorni fa perchè se l’avessi fatto, se avessi davvero confuso l’attesa e il mio disorientamento con il fallimento, non avrei vissuto quello che ho vissuto quest’ultimo mese e adesso non sarei seduta alla mia scrivania, davanti al computer, con una nuova avventura davanti a me da affrontare nei panni di blogger per Casa Facile.
Non sarei cresciuta professionalmente e personalmente quanto ho fatto in questo periodo, non mi sarei divertita così tanto, non avrei incontrato chi ho incontrato e non avrei tutto questo desiderio di mettermi alla prova, di imparare cose nuove, di continuare a crescere e di proseguire quest’avventura incredibile che ho deciso di intraprendere tre anni e mezzo fa, un po’ per gioco e un po’ per noia.
Spesso non è stata come me l’ero immaginata, più volte mi sono sentita di non valere abbastanza, di non essere adeguata. Più volte ho avuto la convinzione di aver sbagliato tutto e di non essere nel posto giusto, di non avere le doti e le possibilità, ma nonostante ciò, cocciuta come una mula, sono andata avanti per la mia strada. Adesso voglio fermarmi un attimo, solo pochi istanti, giusto il tempo per dirmi grazie per non aver mai creduto fino in fondo alla parola “fallimento”, dire grazie a Casa Facile per aver creduto in me accogliendomi nel suo team e grazie come sempre a voi, che mi avete sempre sostenuta e che spesso avete visto in me quello che io non riuscivo a vedere.
Oggi c’è il sole e io riprendo la mia strada a volte in salita, a volte sterrata, seguendo qualche deviazione non prevista ogni tanto accompagnata da Bracchetta, Monsieur e Silvio, col sole in faccia, il vento che mi spettina i capelli, curiosa di sapere che cosa mi riserverà il futuro e con in testa un pensiero: il fallimento non esiste.