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Islanda, consigli di viaggio

31/08/2018
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Islanda in minivan

Consigli di viaggio e racconti per scoprire l’Islanda in minivan
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Eccomi qui, dopo quasi due settimane da quando siamo tornati dal nostro viaggio in Islanda, sono finalmente pronta per potermi sedere di nuovo alla scrivania e raccontarvi di come è stato scoprire le meraviglie di quest’isola girando con una piccola casa su ruote.

Ho aspettato un po’ prima di scrivere questo post perchè dopo ogni viaggio ho bisogno di avere un po’ di tempo per riuscire a far sedimentare tutto ciò che ho visto e le emozioni che ho provato, così da riuscire a raccontare il tutto in modo piu’ lucido ed ordinato e potervi quindi dare qualche consiglio se anche voi state programmando di fare un viaggio in questa terra ai confini del mondo.

Piccola doverosa premessa: ognuno ha un suo personale modo di viaggiare, il mio solitamente è “poco organizzato“. Quando parto per un viaggio non programmo troppo, mi faccio un percorso di massima a tappe, mi segno qualche consiglio estrapolato da qualche blog o guida e poi il vero percorso da seguire lo creo giorno dopo giorno in base al tempo e alle suggestioni che i vari luoghi mi trasmettono.

In questo post troverete qualche consiglio utile per organizzare un viaggio in Islanda, settimana prossima invece uscirà sul mio canale youTube un video dove vi farò vedere nel dettaglio il nostro percorso e tutti i luoghi che abbiamo visto.

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Jokulsaron

Il percorso

Noi abbiamo optato per un percorso abbastanza classico, siamo stati in totale 9 giorni di cui due a Reykjavik (ne sarebbe bastato solo uno) e gli altri “on the road” attraverso la Ring Road, una strada ad anello che gira attorno al perimetro dell’isola, facendo qualche deviazione qua e là. Col senno di poi, avendo avuto così poco tempo, avrei optato per non fare il giro completo ma soffermarmi solo su alcune zone (magari facendo solo la parte ovest) questo perchè, sebbene sulla carta le distanze a livello chilometrico non siano molto grandi, dovete tenere presente che spesso dovrete passare per percorsi sterrati (seppur perfettamente battuti) o strade dove la velocità deve necessariamente essere ridotta, per cui i tempi di percorrenza aumentano e ci è capitato di aver dovuto rinunciare a fermarci in alcuni posti per dover dare la priorità ad altre mete.

Anche questa volta io mi sono affidata alla guida Lonely Planet, solitamente acquisto sempre lei per ogni mio viaggio, ormai conosco com’è fatta e com’è strutturata e mi trovo abbastanza bene. A lei ho affiancato anche i consigli di Elisa e Luca (www.miprendoemiportovia.it) e quelli di Alessandra ( www.Gucki.it ) che è stata spesso in Islanda e sul suo blog potete trovare molti consigli utili, soprattutto se decidete di pernottare in alberghi o guest house, noi avendo optato per un altro genere di sistemazione non abbiamo affrontato questo aspetto e quindi non vi saprei dare dei consigli in merito.

Durante la vostra permanenza sull’isola vi consiglio di scaricare l’App “Hand Picked” dove poter trovare luoghi d’interesse, bar, ristoranti e negozietti interessanti “consigliati dagli Islandesi come se foste dei loro cari amici”. Noi abbiamo trovato molti posticini carini dove fermarci per un caffè o per mangiare qualcosa proprio grazie a questa App.

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Stykkisholmur
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Da qualche parte a sud
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Stykkisholmur
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Jokulsaron
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Skogafoss

L'alloggio

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Parco Naturale Pingvellir
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L’Islanda è una nazione cara. Non ci sono se e non ci sono ma, quindi questo va tenuto presente quando decidete di organizzare il vostro viaggio. Considerate che tutto costa circa un 30/40% in piu’ rispetto all’Italia. Per quanto riguarda gli alloggi, noi abbiamo optato per un Airbnb a Reykjavik, lo trovate qui e ve lo consiglio sia per la posizione (tra l’altro è subito accanto ad una delle panetterie piu’ buone della città), sia per la gentilezza e la disponibilità della proprietaria (ci è venuta a prendere alla stazione degli autobus appena arrivati all’una di notte). L’appartamento è nuovo e ha uno stile curato e moderno.

Per il resto della vacanza invece abbiamo deciso di noleggiare un Mink Camper, ovvero una mini roulotte con letto e cucina. Questo ci ha permesso di poter viaggiare senza aver dovuto prenotare prima nessuna struttura dandoci anche una certa libertà nella scelta del percorso da fare potendoci fermare a dormire in campeggi remoti, immersi nel verde e in luoghi davvero stupendi. In Islanda non si può fare “free camping” (a parte nella parte centrale dell’isola che è completamente disabitata) ma trovate campeggi, piu’ o meno attrezzati, praticamente ovunque (in tutti, anche quelli piu’ remoti, avete una struttura centrale con i bagni, le docce calde e una zona riparata sia dal vento che dalla pioggia dove poter cucinare). Il costo è di circa 10/15 euro a persona a notte e spesso si trovano in luoghi davvero suggestivi, completamente immersi nella natura e un po’ isolati.

L’opzione piu’ low cost per visitare l’Islanda è quindi la tenda. In questo modo dovete noleggiare solo una macchina (praticamente obbligatoria per potersi muovere in libertà) e potete poi fermarvi facilmente nei vari campeggi. Se però volete optare per una sistemazione piu’ comoda (considerate comunque che il tempo in Islanda cambia spesso e il vento e la pioggia sono all’ordine del giorno) potete noleggiare un minivan (vi consiglio gli Happy Campers, tra quelli visti i meglio organizzati ed attrezzati) o una mini roulotte come la nostra che vi viene consegnata insieme ad una macchina 4×4 (Mink Campers) oppure il classico camper.

Noi ci siamo trovati molto bene con il nostro “Mink. L’interno del “guscio” dove c’è il letto, è molto accogliente, comodo e soprattutto ha il riscaldamento (cosa che abbiamo apprezzato in piu’ di una notte). Nella parte dietro invece c’è la cucina, perfettamente attrezzata e molto comoda. Nel caso decidiate di optare per questa soluzione, vi consiglio di chiedere a Kolbeinn (l’ideatore e proprietario di questa startup) anche un fornello aggiuntivo, in questo modo averete due fuochi dove poter cucinare e, in caso ci sia molto vento o piova, potete facilmente spostarvi nelle zone comuni dei campeggi, ben riparate e dove riuscirete a cucinare il vostro pasto con maggior facilità.

islanda
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In tanti si portano da casa anche il cibo (a livello doganale potete portare un massimo di 2 kg di alimenti a persona), io penso però che parte della bellezza di un viaggio sia anche poter assaporare sapori nuovi, andare al supermercato e capire le loro abitudini (come l’avere tutti i prodotti del banco frigo non in frigoriferi ma in vere e proprie celle dove entrare direttamente con il carrello), il vedere la varietà di cibi che hanno a disposizione e il capire le loro abitudini, condivise o meno.

Tenete quindi presente magari qualche uscita a cena dove poter mangiare dell’ottimo merluzzo per cui l’Islanda è famosa o assaporare qualche loro delizia locale (come la zuppa di pesce o i kleinur, frittelline al cardamomo generalmente servite con del siero caramellato).

La valigia

Ecco la seconda domanda piu’ frequente che ho ricevuto mentre ero in viaggio da chi era prossimo alla partenza (la prima era: “ma come fate con il bagno?”): cosa mettere in valigia? Noi siamo andati ad agosto, quindi i consigli che vi do si riferiscono a questo periodo. La regola fondamentale è: “vestitevi a cipolla“. Il tempo può cambiare molto rapidamente e di frequente passando magari da essere abbastanza caldo e soleggiato (attorno ai 18-20 gradi) a freddo con vento gelido e pioggia (7-8 gradi), quindi il poter avere vari strati da mettere o togliere con facilità è sicuramente la scelta migliore.

I tre elementi piu’ importanti da mettere in valigia sono: una giacca a vento impermiabile con cappuccio e non troppo pesante, delle belle scarpe da trekking impermeabili e un paio di pantaloni in tessuto tecnico impermeabile.

Per quanto riguarda la prima, vi dico di non portarla troppo pesante perchè lei diventerà la vostra migliore amica sia che faccia caldo sia che faccia freddo perchè vi riparerà dal vento e dalla pioggia, quindi è meglio regolare la pesantezza del vostro outfit aggiungendo o togliendo gli strati che avete sotto. Fondamentale è che abbia il cappuccio, meglio se potete regolarlo e fissare in modo che il vento non ve lo sfili, sì, perchè al vento del nord non si comanda.

Il motivo per visitare l’Islanda è la sua natura, vien da sè che quindi ci sarà da camminare sui terreni piu’ disparati, spesso anche bagnati o fangosi. La scarpa da trekking è quindi la scelta migliore, vi consiglio di optare per quelle in goretex in modo che risultino anche impermeabili.

Un altro capo di abbigliamento che può tornare utile, sono dei pantaloni impermeabili, in modo che non si bagnino in caso di pioggia o comunque si possano asciugare facilmente. Cappello di lana e guanti sono ben accetti (li amerete particolarmente se conoscerete il Signor Vento del nord), per il resto non vi serve nulla di particolarmente “tecnico”. Dei maglioni di lana sono piu’ che sufficienti, insieme a un mix di magliette a maniche corte e lunghe da cambiare a seconda del tempo.

ISLANDA
ISLANDA
Ondverdarnes
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Stykkisholmur
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Da qualche parte ad Ovest
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Da qualche parte ad Est

Questi sono i principali consigli di viaggio pratici che penso possano essere utili per pianificare il vostro viaggio in Islanda, lascio invece al video di settimana prossima la parte piu’ narrativa riguardante i luoghi dove siamo stati e quello che abbiamo visto, cercando di trasmettervi un po’ delle emozioni che ho provato perchè sì, la parte che ho piu’ amato di quest’isola è stata la sua atmosfera, l’energia un po’ malinconica e desolata che trasmette.

Indubbiamente la componente naturale e paesaggistica ha un suo ruolo ma non la reputo così unica e speciale, quello che invece ho amato dal profondo di questa terra è il senso di solitudine e di pace che ho provato. Il poter trovarsi in un luogo ai confini del mondo dove è la natura a decidere e piegare il modo di vivere dell’uomo (soprattutto durante l’inverno) e non il contrario, il poter perdere lo sguardo verso orizzonti solitari e lontani. Fa bene all’anima.

Mi sono trovata piu’ di una volta a volermi fermare su una scogliera o in spiaggia semplicemente per respirare a pieni pomoni il vento del Nord, quasi come se avessi bisogno di essere “ripulita dall’interno”.

Se avete qualche domanda lasciatemele qui nei commenti e a presto per la seconda parte dei racconti…

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Hvitserkur
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Parco Naturale Pingvellir
ISLANDA
Alle pendici del Snaefellsjokull
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