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Ogni esperienza ti insegna qualcosa. Ti aiuta a conoscerti meglio e ti apre la mente verso nuove idee e desideri. Io sono reduce da due settimane molto ricche. Il mio fisico ne è uscito un po’ provato (cistite più o meno cronica da inizio aprile), ma la mia mente decisamente rigenerata e con tante nuove idee che non vedo l’ora di poter mettere in pratica.

Ma iniziamo con ordine, il primo progetto è ancora TOP SECRET (mi piace fare un po’ la misteriosa 🙂 ) per ora vi svelo solo alcuni indizi: si tratta di ricette e non le ho realizzate nella mia cucina. Lo so, sono un po’ laconica nella descrizione ma spero che possiate vedere presto il frutto del mio lavoro.

Il secondo invece è appena terminato e mi ha portata al Fuori Salone 2016 di Milano in Zona Sant’Ambrogio insieme a DILLO dove ho passato gli ultimi due giorni all’Eat Urban Food Truck Festival, tra ottimo street food, musica e design.

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Chiunque sia amante della cucina, almeno una volta ha fantasticato sull’idea di aprire un food truck e girare in lungo e in largo portandosi la propria idea di cucina con se. Io ho fatto questo pensiero più di una volta (complice anche la visione del film Chef – La ricetta perfetta, se non l’avete visto ve lo consiglio ma vi anticipo che alla fine correrete su Google a cercare: “Come aprire un food truck“… io vi ho avvisati 🙂 ), ma per ora rimane lì, in un angolino del mio cassetto dei desideri, in attesa di chiarirmi meglio le idee sulla strada da percorrere.
Durante questi ultimi due giorni però sono riuscita ad “assaggiare” (mai termine fu più azzeccato) un po’ la vita di chi, come Stefano e Francesca di DILLO, il coraggio di trasformare un sogno in realtà l’ha avuto e con la loro ape portano i sapori spagnoli in giro per Milano e dintorni, tra pause pranzo alternative e festival.
Io ho dato il mio piccolo contributo aggiungendo al loro menù composto da pinchos e bocadillos rigorosamente con jamon serrano di qualità, chorizo e salchichon in vero stile spagnolo, il salmorejo, un gazpacho tipico della zona di Cordoba.

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E’ stato bello immergermi, anche se solo per due giorni, in una realtà fatta di tanto lavoro, sogni, progetti ed energie creative, caratteristiche che uniscono come un filo rosso invisibile un po’ tutti i truck presenti al festival nonostante le storie racchiuse in ogni mezzo siano delle più diverse.
Ho potuto conoscere e assaggiare i fantastici hamburger di Celestino direttamente da Brescia, un panino con granchio fritto dei ragazzi di Tricolore venuti da Roma, i gelati dal sapore tutto giapponese di Monaka e molti altri.

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In questi due giorni mi sono sentita immersa in un’energia giovane e positiva, di persone che preferiscono l’agire alla commiserazione, che non si fermano e vanno avanti spinte dalla propria creatività, dai propri sogni e dal desiderio di concretizzare le proprie idee. Penso che questo debba essere e sia lo spirito del Fuori Salone 2016 e sono contenta di averlo potuto respirare.

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